lunedì 23 giugno 2008

Povera AFRICA, La Terra Madre (di Abdoulaje Lo) 17 anni ospite della "casa"

L'Africa è un continente con molte risorse ma a causa della mancanza di mezzi non ne può usufruire appieno. Molti anni fa, dopo la scoperta di una nuova terra chiamata America da parte di Cristoforo Colombo, gli europei scoprirono che quella terra aveva bisogno di manodopera da sfruttare. Quindi, dopo aver scoperto l'Africa, puntarono ad esplorare l'America.
Da quel giorno iniziò la schiavitù. Andarono in Africa e presero i giovani; essendo più forti, erano in grado di lavorare nelle piantagioni americane. Fratello! Immagina i nostri nonni e le nostre nonne, presi e deportati in America. Picchiati e trattati come animali. Legati come cavalli e come asini. In più derubati del loro oro e argento, e così via.
Se vai in Senegal puoi ancora visitare la “Maison des esclaves” (Casa degli schiavi), un luogo dove gli schiavi venivano messi insieme e ammanettati prima di essere deportati in America. Nel retro dell'edificio si trova una porta chiamata “Port sans retour” (Porta senza ritorno). Questa era l'unica via d'uscita, quindi gli schiavi che cercavano di fuggire passando da quella porta venivano sbranati dagli squali. Quelli che venivano deportati in America erano costretti a lavorare peggio dei cavalli e venivano picchiati come si fa con un asino quando non vuole andare avanti.
Il commercio di NEGRI, così come venivano chiamati a quel tempo, durò molti anni prima di essere vietato. In Africa furono lasciate fame, stenti e famiglie divise e rimase soltanto la popolazione anziana che ormai non poteva più lavorare: lasciarono all'Africa una grande ferita in mezzo al cuore.
Dopo molti anni vennero ad acuire quella ferita che ancora non si era rimarginata con la colonizzazione.

Voglio chiederti una cosa, fratello: se qualcuno venisse a casa tua dicendo che è la sua casa e ne facesse quello che gli pare, cosa faresti tu? Credimi, questo è ciò che hanno fatto con l'Africa. Hanno diviso la nostra terra e rubato i nostri beni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la maggior parte dei nostri nonni aveva combattuto per l'occidente.
Oggigiorno noi africani abbiamo dimenticato tutte le crudeltà che abbiamo subito. Abbiamo aperto le porte agli europei, che tuttora sono benvenuti e che vengono trattati dagli africani sempre con buone maniere. Sono rispettati e anche amati in Africa, perché noi sappiamo perdonare.
Se sei un occidentale non hai bisogno di un visto per venire in Africa, non serve un documento per essere libero. Non bisogna aver paura della polizia, perché non ti chiederanno nessun documento.
Purtroppo non è questo il nostro caso, anzi, è vero il contrario: noi dobbiamo avere un visto, dobbiamo avere un permesso di soggiorno e abbiamo paura della polizia. Dimmi tu in che mondo viviamo.
Inoltre, quanta gente è morta cercando di attraversare il mare per arrivare in Europa. Quante persone stanno soffrendo in Europa perché clandestine, o che sono costrette a vendere illegalmente oggetti. Dimmi semplicemente com'è possibile. E dimmi come mai tutto ciò avviene.
Perché non esistono uguali diritti e giustizia per tutti? Credimi, io sto male quando penso a tutte queste cose che loro hanno fatto e al modo in cui ci manipolano. E credimi, io piango per l'ineguaglianza e l'ingiustizia del mio popolo ogni giorno.
Noi africani non smetteremo mai di dare al nostro continente ciò che si merita. E credimi, lo faremo rifiorire per sempre.

PROVERBIO
Chi semina raccoglie

sabato 21 giugno 2008

direttiva europea......ora si possono rimpatriare anche i minori




PRESENTIAMO PER INTERO IL TESTO TRADOTTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA IN MATERIA DI RIMPATRI DI STRANIERI CLANDESTINI, CHE PREVEDE L'ACCOMPAGNAMENTO DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI IN PATRIA.
ACCANTO ALL'ARTICOLO TROVERETE ALCUNI ARTICOLI COLLATERALI E COMMENTI DI ILLUSTRI ESPONENTI E TESTATE GIORNALISTICHE.
PUBBLICHIAMO IL TESTO PER COMINCIARE UNA RIFLESSIONE INSIEME AGLI AVVENTORI DEL BLOG.

scarica la direttiva tradotta in italiano.

http://www.meltingpot.org/IMG/pdf/com2005_0391it01.pdf

sabato 7 giugno 2008