giovedì 24 febbraio 2011

WikiLeaks e le linee del governo su immigrazione

WikiLeaks, il giudizio Usa nei cablo in esclusiva sull'Espresso. La diplomazia americana definiva "fallimentare" la linea Berlusconi. I cablo della Dibble nella primavera del 2009: "La rigida legge non riesce a fermare i flussi"

di ALBERTO D'ARGENIO

Palazzo Chigi e l'onda degli immigrati "Un Paese impreparato all'emergenza" Migranti a Lampedusa

ROMA - È la primavera del 2009. Allora come oggi il Canale di Sicilia è in pieno allarme immigrati. Affondano i barconi, Lampedusa è al collasso e la comunità internazionale guarda con preoccupazione all'Italia di Bossi e Berlusconi, quella della linea dura contro i clandestini. Che nell'incapacità di gestire la crisi mette in scena il grande bluff. Da un lato il Cavaliere e gli alleati leghisti montano una campagna mediatica contro gli immigrati, incolpati di mettere a repentaglio la sicurezza nazionale. Dall'altro puntano il dito contro i migranti che arrivano via mare sulle coste dell'Italia meridionale. Ma è tutta una messa in scena - scrivono dall'ambasciata Usa di Roma al dipartimento di Stato di Washington - perché i boat people costituiscono una parte minima degli irregolari che arrivano in Italia, perché il tasso di criminalità è in discesa e perché la sbandierata linea dura del governo Berlusconi fa acqua da tutte le parti. Dunque una messa in scena per nascondere una fragilità del sistema che nei prossimi giorni - se l'atteso allarme immigrazione dovesse concretizzarsi - potrebbe drammaticamente venire a galla. E per giustificare quel Trattato di amicizia con la Libia di Gheddafi tanto criticato anche per l'assenza di garanzie sui diritti umani nel capitolo immigrazione-respingimenti. Due anni fa, mentre l'Italia vive un altro allarme immigrati, l'ambasciata di Via Veneto si mobilita. Contatta decine di funzionari ed esperti, batte la Penisola per farsi un'idea della situazione.

contiuna qui



martedì 22 febbraio 2011

Tragedie sotto gli occhi di tutti

I soldati che in Libia si rifiutano di sparare contro i loro fratelli vengono bruciati vivi dal tizio a cui Berlusconi bacia le mani. Verso la fine del video si sentono chiaramente alcune voci disperate gridare "Eccalb!"... "Eccalb!". Un po' di arabo lo so, vi posso dire che significa "Cane!". Chi ha proferito quelle parole si riferiva ai soldati del Rais che avevano arso vivi i militari.

La rete internet in Libia è bloccata. Se vi trovate lì, per collegarvi e condividere informazioni potete chiamare via modem il numero +31205350535. Username: xs4all Password: xs4all

Intanto, il nostro Presidente del Consiglio non chiama per non disturbare l'amico Gheddafi, il nostro Ministro degli Esteri Frattini si augura
una transizione pacifica. Andatevene affanculo tutti e due! (*)

(*) update serale:
E' arrivata in serata anche la condanna di Berlusconi e di Frattini. Come mai siamo stati gli ultimi? Quali interessi difendiamo? C'entra qualcosa la commessa di elicotteri (ad uso militare?) venduta alla Libia da Finmeccanica in cambio del 2% di quote sul gruppo italiano? E cosa ci farebbero portaerei italiane attraccate al porto libico? Stanno andando ad aiutare il socio d'affari o la povera gente? E' vero che centinaia di soldati italiani sono entrati a Tripoli, a piedi? Stanno andando a proteggere le aziende italiane?

da www.byoblu.com

martedì 1 febbraio 2011

FEST4 casadimattoni



SABATO 12 FEBBRAIO 2011
dalle ore 16

Istallazioni Scenografiche

Dizionario emotivo
Naufraghi
I prodotti del silenzio
Chiamami per nome
Il gioco dell’oca migrante

Narrazioni
Avv. Daniele Valeri
[Avvocati di strada ONLUS Ancona]

Anteprima Cinema
Naan
[Cortometraggio prodotto da Arteria Community e Casadimattoni]

Musica & DjSet
KiKòn
Marco Milozzi [voce, chitarre]
Antonio Diotallevi [contrabbasso]
P.O.I. [Piccola Orchestra Icaro]

Siete invitati a condividere con noi cibi e bevande portati da casa